L’Inail, sul proprio sito istituzionale, ricorda che il settore del commercio, che in Italia occupa 3,4 milioni di addetti (di cui 1,8 milioni nel commercio al dettaglio), distribuiti in poco più di un milione di imprese attive (di cui 561mila nel commercio al dettaglio), è al centro del nuovo numero del periodico statistico Dati Inail, che traccia un quadro dettagliato del trend economico e dell’andamento infortunistico e tecnopatico nel quinquennio 2016-2020, pesantemente condizionato nell’ultimo anno preso in considerazione dall’emergenza Covid-19.
Nell’anno del Covid, gli infortuni denunciati sono diminuiti di oltre un quarto. Nel commercio gli infortuni avvengono più frequentemente durante lo svolgimento dell’attività lavorativa piuttosto che in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. A livello di genere, mentre per gli infortuni in itinere vi è distribuzione simile fra maschi e femmine, nel caso degli incidenti avvenuti in occasione di lavoro sono i lavoratori a infortunarsi di più rispetto alle lavoratrici.
In forte diminuzione anche le malattie professionali. Posture scorrette ed esposizione ai rumori tra i principali fattori di rischio. I fattori di rischio principali vanno dalle posture scorrette all’esposizione a rumori, al contatto con sostanze irritanti, all’inalazione di polveri e fibre, fino allo stress lavoro-correlato. Questi rischi trovano conferma nella tipologia delle malattie professionali denunciate. Quasi tre su quattro, infatti, sono a carico del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, con prevalenza dei disturbi dei tessuti molli, e delle dorsopatie dovute alla postura scorretta, alla movimentazione manuale dei carichi (addetti al magazzino) e ai movimenti ripetitivi, con conseguente sovraccarico biomeccanico degli arti superiori. Seguono le patologie del sistema nervoso, in particolare la sindrome del tunnel carpale e quelle dell’orecchio, per il rumore prodotto dalle macchine e dalla musica che spesso viene trasmessa nei punti vendita ad alto volume.
La Tariffa dei premi adeguata alla profonda innovazione degli ultimi anni. Tradizionalmente svolto attraverso due modalità, quella “organizzata”, che dispone di superfici attrezzate di grandi dimensioni e di un’organizzazione che permette di mantenere sempre disponibili i prodotti negli scaffali, e quella “assistita”, che prevede strutture di medie e piccole dimensioni (negozi), anche mobili (postazioni dei mercati), il commercio negli ultimi anni è stato caratterizzato da una profonda innovazione, dovuta sia al contesto socio-economico che alla trasformazione digitale. Ne sono dimostrazione l’espansione della vendita di generi vari attraverso i distributori automatici e l’ampliamento dei servizi offerti online e con consegna a domicilio. Queste novità hanno avuto delle ricadute anche dal punto di vista assicurativo. La Tariffa dei premi Inail del 2019 (gestione Terziario), infatti, rispetto alla precedente ha ampliato il numero di riferimenti classificativi, cercando di rispondere ai mutamenti organizzativi, che spesso comportavano l’attribuzione di più riferimenti tariffari.
Inserite nuove voci specifiche per le diverse tipologie di vendita. Una prima grande semplificazione è consistita nel comprendere nella voce di tariffa le operazioni di cassa, comunque esse siano svolte. È stata poi superata la distinzione tra “commercio al dettaglio” e “commercio all’ingrosso” a favore dell’introduzione di un nuovo criterio, che differenzia il rischio assicurato in base alle attrezzature utilizzate, in particolare distinguendo in funzione dell’utilizzo o meno di “attrezzature motorizzate di movimentazione merci”. Oggi, inoltre, è presente uno specifico riferimento rappresentativo delle ditte che esercitano il commercio tramite distributori automatici in sede fissa, progettandoli, installandoli, rifornendoli e manutenendoli, ed esistono anche riferimenti specifici per gli esercizi della grande distribuzione (ipermercati, supermercati, grandi magazzini) e per alcune tipologie di esercizi caratterizzati da una vasta gamma di prodotti venduti e di servizi offerti sui prodotti in vendita. Il commercio elettronico, invece, in Tariffa dei premi viene riferito in generale al ciclo della corrispondente vendita in sede, con l’unica eccezione rappresentata da quello che consiste nella sola gestione di una piattaforma informatica, che metta ad esempio in comunicazione fornitori e acquirenti.